Durante i primi anni di vita del MSI è stata particolarmente intensa l’influenza dei reduci della Repubblica Sociale Italiana sulla cultura e sul dibattito del partito. Di conseguenza, l’antiamericanismo è rimasta una sensibilità diffusa e largamente maggioritaria per quanto riguarda l’ambito del dibattito culturale. L’atteggiamento iniziale è quindi di rifiuto. Negli anni Cinquanta e Sessanta, tranne in circuiti minoritari e ai margini del partito, più che il rifiuto prevale l’indifferenza verso un paese, gli Stati Uniti, che si considera incapace di esprimere una cultura degna di attenzione. Negli anni Settanta il quadro appena delineato cambia in modo significativo. Dall’indifferenza si passa a una circospetta attenzione. Analizzando la stampa missina emergono due tendenze. La prima si rivolge selettivamente a quegli autori letterari, musicali o cinematografici che offrirebbero un quadro “notturno” della società americana, enfatizzando in particolare la contrapposizione tra l’individuo eroico e la società di massa. La seconda tendenza segna una discontinuità forse addirittura maggiore: l’officina mitopoietica di Hollywood, verso la quale si era sempre guardato con scetticismo se non con disprezzo, diviene ora oggetto di attenzione e non mancano i giudizi entusiastici per alcune grandi produzioni cinematografiche di quegli anni. Nel corso degli anni Ottanta sarà soprattutto la seconda delle due tendenze a confermarsi.
Nel MSI delle origini vengono così a contrapporsi due anime: la prima si sente estranea al conflitto Est/Ovest e rivendica una terza via non solo culturale ma anche politica rispetto ai due principali schieramenti postbellici; la seconda coglie nell’anticomunismo oltranzista un possibile canale di legittimazione per la propria presenza nello scenario politico italiano. La contrapposizione tra le due aree è intensa almeno fino ai primi anni Cinquanta, basti pensare che il MSI giunge diviso al dibattito parlamentare per l’adesione italiana al Patto Atlantico: il II congresso del partito approva un documento contrario all’adesione italiana, mentre tra i deputati vi è chi, come Guido Russo Perez, è favorevole. L’indecisione sarà definitivamente risolta il 28 novembre 1951 da Augusto De Marsanich, divenuto segretario al posto di Almirante nel gennaio del 1950. La scelta filo-atlantica si rafforzerà negli anni seguenti, incanalando il Partito in una visione filo-atlantica che trae ufficialmente il suo carburante dall’anticomunismo, anche se in molti, tra chi non era concorde alla svolta atlantica, lamentavano che fosse stato semplicemente accolto il potere e l’influenza di Washington.
Proprio da quell’ala del M.S.I. che non ha mai abbracciato il filo-atlantismo, si sarebbero venute a creare quelle realtà politiche che raccolgono l’eredità politica più genuina e tradizionale, quali Il Movimento Sociale Italiano Fiamma Tricolore, il Movimento Sociale Europeo ed il Movimento Sociale Eurasia.