Biografia di Adolf Hitler – Il Führer del Terzo Reich

Adolf Hitler nasce a Braunau, in Austria, nel 1889. La madre è una casalinga ed il padre un austero doganiere austriaco. Adolf rimane presto orfano e a 17 anni va a Vienna nel tentativo di intraprendere studi di pittura, ma non viene ammesso all’Accademia di Belle Arti. Trascorre un periodo di stenti e decide di trasferirsi a Monaco, dove trova occupazioni saltuarie che gli permettono di comunque di mantenersi. A 24 anni, Adolf Hitler si arruola nell’esercito bavarese, è l’ottobre del 1916. In battaglia, sulla Somme, viene ferito, ma si rimette dopo una discreta degenza. Due anni dopo è colpito dai gas della zona delle Fiandre e al momento dell’armistizio si trova ancora in un ospedale militare. Dimesso poco dopo, rimane presso il suo reggimento e durante i disordini del dopoguerra riesce a farsi notare per la sua eloquenza e la decisa avversione ai soviet militari. Per un breve periodo ricopre l’incarico di propagandista per la repressione del bolscevismo ed entra a far parte del comitato direttivo del Partito dei Lavoratori Tedeschi. A Monaco, febbraio 1920 organizza una riunione alla Hofburg Haus ed espone il suo programma politico. L’anno seguente elimina il suo protettore. Drexler diventa presidente del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori e, facendo leva sul malcontento e la miseria del popolo, punta a un deciso nazionalismo. Guadagna la stima di Ludendorff, che è alla testa delle riforme, e ottiene la direzione delle associazioni combattentistiche. Nel 1923 tenta di scalzare il governo bavarese di Carlo, ma le autorità fanno sparare sui rivoltosi e ci sono 18 morti. Lo stesso Hitler, ferito, viene arrestato e condannato a cinque anni per alto tradimento. In carcere egli detta a un suo compagno, Rudolf Hess. Gli elementi di Mein Kampf, che verranno a determinare le reali fondamenta del suo indirizzo politico. Uscito di prigionia appena dopo un anno, crea le SS sezioni di sicurezza affiancato da Himmler, Göring, Hess e riprende la scalata al potere. Le SS erano essenzialmente un un’organizzazione paramilitare del Partito Nazionalsocialista Tedesco (NSDAP) che svolgeva operazioni di scorta, protezione ed intelligence. Il nome completo era Schutzstaffel o SS, letteralmente dunque «squadre di protezione» o «squadre di salvaguardia». Le SS cominciarono ad operare presto in tutta l’Europa occupata dai tedeschi.

Manifesto – Waffen SS

Il nucleo dell’organizzazione nacque a Monaco con il nome di Saal-Schutz, ed era composta da volontari del NSDAP utilizzato come servizio di sicurezza durante le riunioni di partito a Monaco. Nel 1925, Heinrich Himmler si unì all’unità, che nel frattempo era stata riformata e aveva assunto il suo nome definitivo. Sotto la sua direzione (1929-45) crebbe da una piccola formazione paramilitare a una delle organizzazioni più potenti della Germania nazista. Dal 1929 fino al crollo del regime nel 1945, le SS furono la principale organizzazione di sicurezza, sorveglianza e controllo all’interno della Germania e dell’Europa occupata.

Nel 1928 il terremoto finanziario di Wall Street fa entrare in crisi l’economia mondiale. In Germania si tengono le elezioni politiche e il partito nazista di Hitler ottiene circa 2 milioni di voti. Hindenburg, richiamato dall’esilio, è Presidente del Reich e nel 1931 offre a Hitler di partecipare al governo di Brüning, ma Hitler nel gennaio 1932 rifiuta il cancellierato. Nell’Aprile dello stesso anno si presenta però alle elezioni presidenziali. Si getta decisamente in una campagna propagandistica intensa e capillare. Riesce a ottenere circa 13 milioni di voti, che però non sono sufficienti per la sua nomina. Inizia allora una manovra politica col nuovo cancelliere Von Papen e si impadronisce del potere assumendo la presidenza del Reich. Ma la sua posizione è consolidata solo il 30 giugno 1934, quando nella Notte dei Lunghi Coltelli fa eliminare coloro che lo ostacolano. Poco dopo anche il vecchio Hindenburg muore e Hitler assume la presidenza e il cancellierato. Ormai alla carica diretta del Governo, Hitler abolisce i partiti, centralizza il potere e crea la Polizia di Stato, la Gestapo.

Uniforme delle SS

Il nazismo è al comando della Germania e il Führer impone le sue idee nazionaliste e militariste. Potenzia l’industria pesante. Inquadra i tedeschi nel fronte del lavoro e punta con decisione al riarmo. Intanto Goebbels alla propaganda del Reich promuove campagne per diffondere l’ideale hitleriano, che comprende la superiorità del popolo tedesco su ogni altro e la lotta contro gli ebrei. Si distruggono le sinagoghe, si bollano gli ebrei come nemici della patria. Molti di essi abbandonano la Germania. Tra questi il grande fisico Einstein, il padre della bomba atomica, tornata come argomento di attualità proprio di recente, con il conflitto in Ucraina.

Hitler prosegue nel suo piano di potenziamento delle forze armate e, approfittando dell’assenteismo delle nazioni occidentali, il 7 marzo 1936 occupa militarmente la Renania. È di questo periodo la nascita e il consolidarsi dei suoi rapporti con Eva Braun, la donna che gli rimarrà accanto fino alla fine. Nel 1936 Berlino ospita le Olimpiadi. Nell’ottobre dello stesso anno il Führer stringe un patto d’alleanza con l’Italia di Mussolini. È la nascita dell’Asse Roma-Berlino ed è a fianco dei fascisti italiani che i soldati del Reich si schierano con le truppe del generale Franco nella guerra civile spagnola. Un conflitto che dopo circa tre anni porterà i falangisti di Franco al potere. Hitler, nel contesto della sua lotta contro il comunismo e le nazioni democratiche, sottoscrive un patto d’alleanza anche col Giappone, patto al quale aderirà pure l’Italia. Contemporaneamente decide di unificare tutti i paesi di lingua tedesca. Nel marzo 1938, annessione dell’Austria. Poco più tardi, causa la campagna scatenata dal nazismo a favore delle minoranze tedesche in Boemia, l’Europa rischia la guerra totale. Mussolini viene chiamato a Monaco per fare da mediatore tra Hitler e le democrazie occidentali. È la fine di settembre 1938. La guerra è scongiurata, ma la Germania si annette circa un quarto della Cecoslovacchia. A seguito di queste concessioni ottenute a Monaco, Hitler assicura che non avanzerà altre rivendicazioni. Ma pochi mesi dopo, marzo 1939, istituisce un nuovo protettorato del Reich, occupando la Boemia, si impadronisce di Memel in Lituania e rivendica un corridoio polacco fino a Danzica per unire la Prussia orientale a quella occidentale. Stringe con l’Italia il Patto d’Acciaio. Il 23 agosto 1939 conclude un trattato di non aggressione tra Germania e Russia. Otto giorni dopo invade la Polonia e scoppia la II Guerra Mondiale. Nei piani del Führer, questa guerra che non sarebbe dovuta durare più di sei anni, e avrebbe dovuto essere una guerra lampo, d’altronde, i primi rapidi successi sembravano dargli ragione.

Poco dopo, la Polonia invade la Danimarca nell’aprile del 1940 e le truppe tedesche occupano la Norvegia. Nel Maggio dello stesso anno Hitler scatena la sua offensiva contro il Belgio e l’Olanda. Appena un mese dopo, nel Giugno 1940, le truppe tedesche travolgono il fronte francese e anche la Francia crolla. Hitler con i suoi fedeli entra a Parigi da conquistatore, e obbligherà i francesi a firmare la resa in un vagone ferroviario a Compiègne, come i francesi fecero con i tedeschi per la sconfitta della I Guerra Mondiale nel 1918. La Germania vive in un clima di esaltazione e Hitler si avvale di ogni successo per ribadire i concetti della superiorità della razza ariana.

Adolf Hitler durante una parata

Si reintroduce con forza la campagna antiebraica, iniziano le deportazioni di massa e vengono istituiti i campi di lavoro e di sterminio. Le crudeltà di questo immane conflitto al fronte e all’interno non avranno più limiti.

Anche nella guerra sui mari i tedeschi mietono vittorie. Il loro potenziale bellico è imponente. Il 10 giugno 1940 l’Italia entra in guerra a fianco della Germania. Nella primavera del 1941 l’esercito tedesco con l’alleato italiano occupa prima la Jugoslavia e poi la Grecia. Hitler ha esteso così il suo dominio su quasi tutta l’Europa continentale e il sogno della Germania come superpotenza mondiale è realizzato. La sete di conquista del Führer è ormai inestinguibile e con questa non tarda il primo fatale errore, quando la Germania dichiara guerra anche alla Russia e il 22 giugno 1941 l’esercito tedesco invade il territorio sovietico. L’offensiva contro Mosca, però, nonostante il promettente inizio, non ha buon esito. Hitler destituisce il Comandante Supremo e assume personalmente il comando. Il 1942 è un anno di nuovi successi militari tedeschi, ma la strenua resistenza dei russi a Stalingrado e le sconfitte italo-germaniche in Africa ad opera degli inglesi cominciano a rovesciare le sorti della guerra. Le truppe anglo americane sbarcano in Italia il 25 luglio 1943. Mussolini viene destituito e fatto prigioniero. Sarà liberato poco dopo grazie a un colpo di mano di un commando tedesco, nella celeberrima Operazione Quercia. l’Italia intanto capitola e firma l’armistizio. Hitler caparbiamente non vuole riconoscere il mutare della società. Con i suoi discorsi tenta di mantenere saldo il morale dei soldati e dei borghesi. Il 6 giugno 1944 gli alleati anglo-americani sbarcano in Normandia. La Germania viene impegnata sul secondo fronte e la resistenza tedesca comincia a vacillare. Il 20 luglio 1944 il Colonnello Von Stauffenberg, esponente di un gruppo dei conservatori, tenta di eliminare Hitler. L’attentato fallisce. Come già un altro precedente, Hitler riceve, presso il bunker dove si è rifugiato, i suoi fedeli e Mussolini, che si congratulano con lui per lo scampato pericolo. L’esercito tedesco è decimato. Hitler arruola i giovanissimi e gli anziani della riserva. La Germania è allo stremo, ma il Führer punta sulla speranza delle armi segrete. La V-1, la V2 e la bomba atomica, lo studio sui vasti fronti, la pressione delle truppe anglo-americane da una parte e i russi dall’altra è ormai incontenibile. Hitler, ormai logorato, si rifugerà nel suo bunker da dove, stando alla storiografia ufficiale, non uscirà più. Il 29 aprile sposa la sua compagna Eva Braun e designa l’ammiraglio Dönitz quale suo successore. Il conflitto prosegue e al termine la Germania crolla.

Hitler, secondo la cronaca, il 30 aprile si toglie la vita nel suo bunker. Il suo corpo non fu mai ritrovato e ciò alimentò ed alimenta tuttora voci sulla sua sopravvivenza alla disfatta del Reich.

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