Le armi e le tecnologie sperimentali del III Reich

In questa ricerca, affrontiamo argomenti poco conosciuti o generalmente ritenuti a torto anacronistici. Di seguito vedremo perché non siano affatto tali.

La rilevanza che le armi sperimentali sviluppate dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale ha assunto in termini di apporto scientifico, non possono essere considerate come un capitolo chiuso della storia.

E bene precisare, però, che la battuta d’arresto che ha impedito a queste tecnologie di dare il massimo dei propri frutti potenziali durante il III Reich, si deve principalmente al Führer e al suo scetticismo nei confronti di quegli esperimenti condotti presso alcune basi segrete tedesche a partire dal 1939, ritenuti da lui stesso pura fantascienza perché apparentemente privi dell’appoggio della scienza e della tecnica allora in voga. Ma a ben vedere, non era l’unico a dubitare della buona riuscita di quelle progettazioni.

In effetti anche gli americani erano ben restii a credere che la Germania, per la quale le sorti della guerra apparivano essere tutt’altro che favorevoli, avesse in cantiere un arsenale di mezzi così avanzato da rendere obsolete le tecnologie belliche tradizionali.

Possiamo dire che con la capitolazione della Germania terminò dunque il mito delle armi segrete, come concepite dall’immaginario collettivo, ma non la loro realtà. Infatti è documentata l’esistenza presso alcune basi segrete, soprattutto quella più famosa di Peenemünde sul Mar Baltico, di prototipi di mezzi, specialmente missilistici, che il Terzo Reich, nelle fasi conclusive del conflitto, stava affannosamente realizzando. La prima, per così dire, ondata di innovazione, avvenne nel settore aeronautico, perché proprio in quel settore c’era la necessità di impedire che le fortezze volanti americane (Boeing B-17 Flying Fortress) scorrazzassero liberamente per i cieli della Germania, bombardando in continuazione città ed industrie fino a raderle al suolo. A questo compito sembrava dovesse esser destinato il famoso caccia sperimentale tedesco, il Messerschmitt 262, che era un caccia bimotore a reazione che esisteva già nel 1940, ma che fu prodotto in serie solamente a partire dal 1943, in seguito ad una prova di volo condotta dall’asso dell’aviazione tedesco Adolf Galland, il quale ne esaltò le enormi qualità. Poteva raggiungere i 9000 metri di quota in soli 27 secondi, con una velocità di punta che toccava gli 870 chilometri orari, surclassando in ogni aspetto anche il miglior caccia convenzionale dell’epoca, l’americano P-51 Mustang. Secondo alcune testimonianze, il Messerschmitt 262, che costituisce il precursore anche dei jet da combattimento utilizzati dall’Unione Sovietica nell’immediato dopoguerra, se utilizzato come caccia intercettore, e non, come volle Hitler, come bombardiere d’assalto, con la sua batteria di quattro cannoni da 30 millimetri frontali ed i 24 razzi aria-aria, avrebbe permesso alla Germania di dominare nuovamente i cieli e quindi di rimettere in funzione le industrie produttrici di benzina sintetica, grazie alle quali, tra l’altro, si sarebbe potuta completare la cosiddetta bomba disgregante, cioè l’Atomica. L’unico strumento considerato in grado di far desistere gli americani dal continuare a chiedere insistentemente al Terzo Reich la resa incondizionata proprio per i suoi effetti devastanti. Tornando al Messerschmitt, anche Hermann Göring, quando ne vide volare uno, rimase positivamente colpito, ma nulla e nessuno riuscì a frenare la testardaggine di Hitler, il quale, ordinando che tali velivoli venissero dotati di un carico di bombe da 1000 kg, provocò un danno enorme a quelle macchine eccezionali nate per la superiorità aerea e invece costrette ad essere facile preda della caccia nemica. Tra l’altro, si apprende da fonti attendibili che a Torbole, in provincia di Trento, fossero costruiti dei particolari lamierati del Messerschmitt sotto la direzione dell’Ingegner De Pizzini. Un altro progetto che incontrò l’approvazione di Göring, ma che non uscì mai dalla fase di prototipo, era lo Horten. Esso sembrava l’unico velivolo in grado di soddisfare la cosiddetta richiesta tre per 1000, di produrre cioè un bombardiere che fosse in grado di trasportare un carico di 1000 kg a una distanza di 1000 km e una velocità di 1000 km orari. Infatti i bombardieri tedeschi convenzionali potevano raggiungere i centri di comando alleati in Gran Bretagna, ma stavano accusando perdite disastrose a causa della caccia nemica. Allora il progetto dei fratelli Horten di ala volante a basso attrito sembrava l’unico in grado di soddisfare i requisiti richiesti. Pur realizzato essenzialmente con materiali non strategici in legno e compensato, adottò per la sua ricopertura una speciale vernice in grado di assorbire le onde radio. Cosa che, unitamente alla forma, ne riduceva l’individualità da parte dei sistemi di avvistamento radar dell’epoca, anticipando molte delle soluzioni adottate per il moderno bombardiere stealth americano B-2 Spirit. Altro apparecchio della categoria Avio Razzi fu il caccia a decollo verticale Bakken 349, ideato dall’ingegner Bakken con la qualifica di intercettore difensivo. Una volta sparato da una rampa di legno di circa 15 metri, veniva comandato via terra per raggiungere in circa 1 minuto gli 11.000 metri di quota e a quel punto il comando d’attacco passava al pilota che piomba ad alta velocità sulle compatte formazioni di bombardieri nemici, scaricando su di essi una raffica da 24 razzi. Terminato l’attacco e giunto ad una quota di circa 3000 metri, il pilota avrebbe aperto il paracadute posizionato sul retro del velivolo. Il grosso vantaggio di quest’arma era il bassissimo costo di produzione, perché realizzato quasi interamente in legno. Passando al settore missilistico, il centro sicuramente più importante di sviluppo dei missili conosciuti come A4 o V2 era la già citata base segreta di Peenemünde, situata nell’isola di Usedom, in Germania settentrionale. Nell’aprile del 1936 si iniziò a parlare della possibilità di realizzare un centro sperimentale per l’aviazione e per l’esercito, dividendo naturalmente le spese tra i due reparti e la scelta del luogo spettò all’ingegnere Wernher von Braun, il quale è considerato il padre dell’astronautica moderna e che scelse Peenemünde proprio perché si trattava di un sito boscoso e solitario, privo di strade battute e circondato unicamente da cespugli e canneti che si gettavano a cascata sul Mar Baltico. Così, nel dicembre 1937 iniziarono ufficialmente i lavori per la costruzione del primo centro di esperimenti per la Luftwaffe e per la Wehrmacht e di conseguenza la morfologia del territorio cambiò radicalmente. Il porto venne dragato e vennero anche realizzate delle zone di attracco per i battelli che portavano alla base il materiale occorrente.

Wernher von Braun racconta:

“Il Fuhrer indugiava sulla soglia e sembrava assorto in chissà quali pensieri. Mi fissava intensamente, in silenzio. Quando gli spiegavo dei nostri studi e delle prove fino ad allora compiute, sembrava poco interessato. Ogni novità lo lasciava indifferente. Von Braun, da parte sua, parlò delle possibilità future dei missili, ma anche lui, nonostante l’efficacia delle sue parole, non riuscì a suscitare nella mente del Führer la minima parvenza di interesse”

Il 3 ottobre 1942, viene realizzata la prima V2, che si staccò dalla piazzola di lancio e salì in cielo. Le ricerche tedesche si rivelarono molto ingegnose ed economiche. Il missile, di colore bianco e nero, collocato su un castello mediante due cavi che partivano dalla centrale elettrica, riceveva l’energia per il sistema di propulsione da una miscela di due composti liquidi, alcool etilico e idrogeno. Essa conferiva al motore ottime prestazioni ed elevata affidabilità, tanto che il lancio fu un enorme successo.

I testimoni raccontavano che l’aria era scossa, similmente a un temporale che diventava più intenso a mano a mano che il missile prendeva quota; dopo soli 5 secondi, docile ai comandi che gli venivano impartiti con un congegno a onde corte, il razzo si inclinò sensibilmente e a 2000 e più km orari iniziò l’arrampicata verso la stratosfera.

La distanza percorsa dal missile fu sbalorditiva. Il punto d’impatto fu a circa 200 km dalla piattaforma di lancio. Nonostante questo, e oserei aggiungere per l’ennesima volta, l’opposizione di Hitler fu netta e decisa, tanto da definire quel gruppo di ingegneri talentuosi dei fantastici sognatori. Solo verso la fine del 1942, quando gli insuccessi militari diventarono via via più vistosi e preoccupanti, il Führer si decise a riunire un comitato di alte personalità per decidere quali mezzi impiegare sui vari fronti. Nel giugno ’44, si decise se avviare la produzione su larga scala dei missili V1 o V2. Dal punto di vista della potenza effettiva, le due armi non erano neanche lontanamente comparabili, ma lo erano eccome dal punto di vista dei costi di produzione. In effetti i missili V1 entrarono in servizio molto presto. Ad ogni modo, la base segreta di Peenemünde divenne ben presto l’organo motore della produzione militare tedesca, con una produzione e un piano di fabbricazione di 300 missili al mese, per poi incrementare fino ai 900. Il nome Peenemünde, per mantenere il massimo puntamento agli occhi del nemico, fu cancellato e sostituito con quello di Carl Sagan. Ciò tuttavia non fu sufficiente ad evitare che le forze ricognitrici della Royal Air Force iniziassero a prendere di mira la zona e a scattare continuamente fotografie aeree. L’analisi al microscopio di quelle foto rivelò delle strane vasche di cui però gli inglesi inizialmente ignoravano la reale utilità. Anzi, pensarono che si trattasse di vasche di contenimento di carburante o d’acqua, ma che in realtà costituivano i banchi di prova delle V1, delle V2, delle V4 e della mastodontica V dieci, un missile intercontinentale che, se ultimato, avrebbe superato il grande sbarramento naturale costituito dall’Oceano Atlantico per giungere direttamente negli Stati Uniti. Ben presto però la realtà venne a galla ed è per questo che il 17 agosto 1943 gli americani decisero il grande bombardamento. Un’ultima curiosità molto interessante riguarda i battaglioni degli italiani presenti in loco, incaricati del delicatissimo compito di provvedere all’occultamento delle basi missilistiche tedesche in caso di allarmi o attacchi aerei. Si trattava di reparti particolarmente specializzati che l’alto comando delle forze tedesche aveva espressamente richiesto all’Esercito Italiano. Le compagnie avevano il compito di provvedere alla copertura con nebbia artificiale di diversi chilometri quadrati in caso di allarme. I soldati, rivestiti con una speciale tuta di gomma, dotati di stivali, guanti e maschere antigas, avrebbero messo in funzione i loro apparati e avrebbero controllato sul posto il grado di annebbiamento fino al termine della minaccia. Quello operativo a Peenemünde non era l’unico battaglione esistente in Europa. Ce n’erano altri due. Uno di essi operava presso la base navale di Goose Haven e l’altro presso la base di Wilhelmshaven, nel Mare del Nord.

Bisogna tener presente, infatti, che lo sviluppo delle armi segrete non fu soltanto nel settore aeronautico e missilistico, ma interessò anche i cantieri della Marina, dove è documentata l’esistenza di una serie di bombe e siluri innovativi, come per esempio la cosiddetta torpedine acustica, fino ad arrivare a delle particolari tipologie di sommergibili tascabili come il Bund e il Biber, che riscontrarono grande successo fin dalle prime immersioni murarie. Volendo concludere, potremmo dire che il capitolo delle armi segrete costituisce tutt’altro che fantasia, ma rappresenta una realtà sconvolgente che ha rivoluzionato alla radice le vecchie tecniche belliche tradizionali. Potremmo dire, infatti, che i miracoli tecnologici che avvengono oggi e non sono pochi, compreso lo sviluppo delle cosiddette armi intelligenti, nacquero allora made in Germany.

Missili subacquei che avrebbero potuto colpire New York, bombardieri a reazione quasi impossibili da intercettare, bombardieri suborbitali, caccia missilistici a lancio verticale o visori a infrarossi sono solo alcuni dei tanti esempi di tecnologia in lavorazione presso il Reich nazista.

Armi e tecnologie naziste


L’U-Boot Rocket era un progetto militare, abbandonato per creare il primo sottomarino missilistico balistico. Fu concepito dalla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale. I piani per l’U-Boot a razzo prevedevano un attacco a New York City con razzi V-2 di nuova invenzione.

U-Boot Rocket

L’Henschel Hs 117 Schmetterling (tedesco per Butterfly) era un progetto missilistico, che consisteva in un missile terra-aria tedesco, teleguidato, sviluppato durante la seconda guerra mondiale. C’era anche una versione aria-aria. L’operatore utilizzava un mirino telescopico e un joystick per guidare il missile tramite radiocomando.

Henschel Hs 117 Schmetterling

L’Henschel Hs 293 era un missile teleguidato antinave tedesco, della Seconda Guerra Mondiale, che consisteva in una bomba planante radiocomandata con un motore a razzo appeso al di sotto.

Henschel Hs 293

Rheintochter era un missile terra-aria tedesco, sviluppato durante la Seconda Guerra Mondiale. Il suo nome deriva dal mitico Rheintöchter (Rhinemaidens) della serie di opere di Richard Wagner Der Ring des Nibelungen.

Rheintochter

Karl-Gerät, chiamato anche Mörser Karl, era un grande mortaio d’assedio semovente progettato dal produttore tedesco di automobili e di difesa Rheinmeta. Schierato in campo di combattimento dal 1941, il mortaio era in grado di sparare proiettili del peso di oltre 2.170 kg su bersagli a 10 km di distanza.

Karl-Gerät

Il Ruhrstahl X-4 era un missile aria-aria a filo guidato progettato dalla Germania durante la seconda guerra mondiale. L’X-4 non ha visto il servizio operativo e quindi non è stato provato in combattimento. L’X-4 è stata la base per lo sviluppo di missili anticarro sperimentali lanciati da terra che sono diventati la base per un considerevole lavoro nel dopoguerra in tutto il mondo, incluso il missile Malkara.

Ruhrstahl X-4

L’Arado Ar 234 è stato il primo bombardiere a reazione operativo al mondo, costruito dalla compagnia tedesca Arado nelle fasi finali della seconda guerra mondiale. Prodotto in numero molto limitato, fu impiegato quasi interamente nel ruolo di ricognizione, ma nei suoi pochi usi come bombardiere si rivelò quasi impossibile da intercettare. Fu l’ultimo aereo della Luftwaffe a sorvolare l’Inghilterra durante la guerra, nell’aprile del 1945.

Ar 234

Il Junkers Ju 287 era un banco di prova aerodinamico della Germania nazista costruito per sviluppare una nuova tecnologia per i bombardieri multimotore. Alimentato da quattro motori Junkers Jumo 004, presentava un’ala rivoluzionaria spostata in avanti e, a parte tale ala, era assemblata in gran parte da componenti recuperati da altri velivoli.

Junkers Ju 287

Il Bachem Ba 349 Natter era un intercettore a razzo tedesco della Seconda Guerra Mondiale, che doveva essere utilizzato in un modo molto simile a un missile terra-aria con equipaggio. Dopo un decollo verticale, la maggior parte del volo verso i bombardieri nemici doveva essere controllata da un pilota automatico. Il pilota puntava l’aereo verso il bombardiere bersaglio e lanciava il suo armamento di razzi; Il pilota e la fusoliera, contenente il motore a razzo, sarebbero quindi atterrati sotto paracadute separati, mentre la sezione del muso era usa e getta.

Bachem Ba 349 Natter

l Fieseler Fi 103R, nome in codice Reichenberg, era una versione tedesca con equipaggio della fine della seconda guerra mondiale della bomba volante V-1 prodotta per attacchi in cui il pilota poteva essere ucciso o, nel migliore dei casi, paracadutarsi nel sito dell’attacco.

Fieseler Fi 103R

Il Focke-Wulf Ta 283 era un intercettore a reazione tedesco ad ala bassa progettato durante la seconda guerra mondiale.

Focke-Wulf Ta 283

Il Focke-Achgelis Fa 269 era un progetto di caccia Tiltrotor VTOL (decollo e atterraggio verticale) progettato da Heinrich Focke.

Focke-Achgelis Fa 269

Il Junkers Ju 322 Mammut (Mammut) era un aliante militare da trasporto pesante, simile a un’ala volante gigante, in uso alla Luftwaffe nella Seconda Guerra Mondiale.

Junkers Ju 322 Mammut

Il Focke-Wulf Ta 400 era un grande bombardiere a sei motori sviluppato nella Germania nazista nel 1943. Progettato come bombardiere e aereo da ricognizione a lungo raggio da Kurt Tank, una delle caratteristiche più sorprendenti erano i sei Motori BMW radiali 801D, a cui sono stati successivamente aggiunti due motori a reazione Jumbo 004.

Focke-Wulf Ta 400

Lo Junkers Ju 390 era un aereo tedesco destinato ad essere utilizzato come velivolo da trasporto pesante, pattugliamento marittimo e bombardiere a lungo raggio. Si trattava di un derivato a lungo raggio del Ju 290.

Junkers Ju 390

Il Messerschmitt Me 323 Gigant era un aereo da trasporto militare tedesco della Seconda Guerra Mondiale. Era una variante a motore dell’aliante militare Me 321 ed era il più grande aereo da trasporto terrestre della guerra. Si registra un totale di 213 realizzati, alcuni dei quali convertiti dal Me 321.

Messerschmitt Me 323

L’Heinkel He 162 Volksjäger, era realizzato principalmente in legno, poiché i metalli scarseggiavano e aveva la priorità per altri velivoli. l’He 162 era comunque il più veloce nella prima generazione di jet.

Heinkel He 162

L’Heinkel He 176 era un aereo a razzo tedesco. Fu il primo aereo al mondo ad essere azionato esclusivamente da un razzo a propellente liquido, effettuando il suo primo volo a motore il 20 giugno 1939 con Erich Warsitz ai comandi.

Heinkel He 162

L’Heinkel He 178 è stato il primo aereo al mondo a volare col turbogetto.

Heinkel He 178

L’Heinkel He 280 è stato il primo aereo “caccia” al mondo a turbogetto. È stato ispirato dall’enfasi di Ernst Heinkel sulla ricerca sul volo ad alta velocità e si è basato sull’esperienza dell’azienda con il prototipo del jet He 178. Una combinazione di fattori tecnici e politici ha portato al suo trasferimento a favore del Messerschmitt Me 262. Ne furono costruiti solo nove e nessuno raggiunse lo stato operativo.

Heinkel He 280

L’Hs 132 di Henschel era un bombardiere in picchiata e un aereo intercettore della seconda guerra mondiale. Il design non ortodosso prevedeva un motore a reazione BMW 003 montato in alto (identico in termini di marca e posizione al propulsore utilizzato dall’Heinkel He 162) e il pilota in posizione prona. L’esercito sovietico occupò la fabbrica proprio mentre l’Hs 132 V1 si stava avvicinando ai test di volo, con il V2 e il V3 completati all’80% e al 75%.

Hs 132

L’Horten Ho IX è stato l’unico aereo ad avvicinarsi a soddisfare i requisiti di prestazione “3 × 1000” della tedesca Luftwaffen Reichsmarschall Hermann Göring, vale a dire trasportare 1.000 chilogrammi (2.200 libbre) di bombe a una distanza di 1.000 chilometri (620 miglia) con una velocità di 1.000 chilometri per ora (620 mph). Poteva volare a 15.000 metri di altezza.

Horten Ho IX

Il Messerschmitt Me 163 Komet, progettato da Alexander Lippisch, era un aereo caccia tedesco a propulsione e a razzo. È stato l’unico aereo da combattimento a razzo mai operativo. Il suo design era rivoluzionario e il Me 163 era in grado di offrire prestazioni senza rivali all’epoca. Il pilota collaudatore tedesco Heini Dittmar all’inizio di luglio 1944 raggiunse i 1.130 km/h (700 mph), non interrotti in termini di velocità assoluta fino al novembre 1947. Furono costruiti oltre 300 velivoli; tuttavia, il Komet si dimostrò inefficace come caccia, essendo stato responsabile della distruzione di solo circa nove aerei americani.

Messerschmitt Me 163 Komet

Il Messerschmitt Me 262 Schwalbe (inglese: “Swallow”) è stato il primo aereo da caccia operativo al mondo a propulsione e a reazione. Il lavoro di progettazione iniziò prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale, ma problemi al motore impedirono all’aereo di raggiungere lo stato operativo con la Luftwaffe fino alla metà del 1944.

Messerschmitt Me 262 Schwalbe

Il Flettner Fl 282 Kolibri (“Hummingbird”) è un elicottero monoposto a rotore intrecciato con cabina di pilotaggio aperta, o sincrottero, prodotto dal tedesco Anton Flettner. Secondo Yves Le Bec, il Flettner Fl 282 è stato il primo elicottero di serie al mondo.

Flettner Fl 282 Kolibri

Il Focke-Achgelis Fa 223 Drache (“Dragon” in inglese) era un elicottero sviluppato dalla Germania durante la seconda guerra mondiale. Un singolo motore radiale Bramo 323 da 750 kilowatt (1.000 cavalli) alimentava due rotori a tre pale da 11,9 metri (39 piedi) montati su due bracci su entrambi i lati della fusoliera cilindrica lunga 12,2 metri (40 piedi).

Focke-Achgelis Fa 223 Drache

La serie Aggregat era una serie di razzi sviluppati nel 1933 – 45 da un programma di ricerca dell’esercito della Germania nazista. Il suo più grande successo fu l’A4, più comunemente noto come V-2. La parola tedesca Aggregat si riferisce a un gruppo di macchine che lavorano insieme. A9/A10 è stato proposto di utilizzare una versione avanzata dell’A9 per attaccare obiettivi sulla terraferma statunitense da siti di lancio in Europa, per i quali avrebbe dovuto essere lanciato su uno stadio di richiamo, l’A10. Il design dell’A12 era un vero razzo orbitale. È stato proposto come un veicolo a quattro stadi, comprendente gli stadi A12, A11, A10 e A9. I calcoli hanno suggerito che potrebbe posizionare fino a 10 tonnellate di carico utile in orbita terrestre bassa.

Aggregat

L’Enzian era un missile antiaereo terra-aria tedesco della Seconda Guerra Mondiale che fu il primo a utilizzare un sistema di guida a infrarossi. Durante lo sviluppo del missile nelle ultime fasi della guerra, è stato afflitto da problemi organizzativi ed è stato cancellato prima di diventare operativo.

Enzian

La bomba volante V-1 è stata uno dei primi predecessori del missile da crociera alimentato da un jet a impulsi. Il primo della cosiddetta serie Vergeltungswaffen progettata per i bombardamenti di Londra, il V-1 è stato lanciato da siti di lancio lungo le coste francesi (Passo di Calais) e olandesi. Al suo apice, più di cento V-1 al giorno furono sparati nel sud-est dell’Inghilterra, 9.521 in totale.

V1

Fritz X era il nome più comune per una bomba antinave guidata tedesca, usata durante la Seconda Guerra Mondiale. Insieme alla simile arma Azon dell’USAAF usata nello stesso periodo, è uno dei precursori degli odierni missili antinave e delle armi a guida di precisione.

Fritz X

Il Cannone Solare o Elioraggio era un’arma orbitale teorica che è stata stata studiata dalla Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.

Cannone Solare

Il V-3 (Vergeltungswaffe 3) era un cannone gigante tedesco della Seconda Guerra Mondiale, che funzionava secondo il principio della carica multipla, per cui vengono sparate cariche di propellente secondarie per aggiungere velocità a un proiettile.

Cannone V3

Il Fliegerfaust, noto anche come “Luftfaust” (lett. “Pugno d’aria”), era un prototipo tedesco non guidato, portatile, multi-canna da terra e lanciarazzi ad aria, progettato per distruggere gli aerei da attacco.

Fliegerfaust

Il Flakpanzer IV Kugelblitz era un cannone antiaereo semovente tedesco sviluppato durante la seconda guerra mondiale. A differenza dei precedenti cannoni antiaerei semoventi, aveva una torretta rotante completamente chiusa.

Flakpanzer IV Kugelblitz

Il Selbstfahrlafette auf VK3001 o “Sturer Emil”, era un cannone anticarro semovente tedesco sperimentale della Seconda Guerra Mondiale.

Selbstfahrlafette auf VK3001

Il Panzerkampfwagen VIII Maus era un carro armato super pesante tedesco della Seconda Guerra Mondiale completato alla fine del 1944. È il veicolo da combattimento corazzato completamente chiuso più pesante mai costruito.

Panzerkampfwagen VIII Maus

Schwerer Gustav e Dora erano i nomi di due cannoni ferroviari tedeschi. I cannoni completamente assemblati pesavano quasi 1.350 tonnellate e potevano sparare proiettili del peso di sette tonnellate a una distanza di 47 chilometri.

Schwerer Gustav und Dora

Lo StG 44 o Sturmgewehr 44, letteralmente “fucile da tempesta”, era un fucile d’assalto sviluppato nella Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale, il primo del suo genere a vedere un grande dispiegamento ed è considerato da molti storici come il primo fucile d’assalto moderno.

Sturmgewehr 44

Lo StG 45 (M) (Sturmgewehr 45 letteralmente “fucile d’assalto” o “fucile d’assalto 1945”) a volte indicato come MP 45 (M), era un prototipo di fucile d’assalto sviluppato da Mauser per la Wehrmacht alla fine della Seconda Guerra Mondiale, utilizzando un innovativo sistema operativo di contraccolpo ritardato. Sparava la cartuccia intermedia Kurz da 7,92 × 33 mm (o “Pistolenpatrone 7,9 mm) a una velocità ciclica di circa 450 colpi al minuto”.

Sturmgewehr 45

Il Krummlauf (inglese: Curved barrel) è un attacco a canna piegata per il fucile d’assalto Sturmgewehr 44 sviluppato dalla Germania durante la Seconda Guerra Mondiale. La canna curva includeva un dispositivo di avvistamento periscopio per sparare dietro gli angoli da una posizione sicura.

Krummlauff

Lo Zielgerät 1229 (ZG 1229), noto anche con il nome in codice Vampir, era un dispositivo a infrarossi attivi, sviluppato per la Wehrmacht per il fucile d’assalto Sturmgewehr 44, ed era destinato principalmente all’uso notturno.

Zielgerät 1229

La portaerei tedesca Graf Zeppelin era la nave principale di una classe di due portaerei ordinata dalla Kriegsmarine. La portaerei avrebbe avuto un complemento di 42 caccia bombardieri. Il Graf Zeppelin non fu completato e non fu mai operativo, a causa delle mutevoli priorità di costruzione rese necessarie dalla guerra.

Graf Zeppelin

Gli “U-Boot di tipo XXI, noti anche come “Elektroboote”, furono i primi sottomarini progettati per operare principalmente in immersione, piuttosto che come navi di superficie che potevano immergersi come mezzo per sfuggire al rilevamento o lanciare un attacco.

U-Boot di tipo XXI

Il progetto tedesco per l’energia nucleare è stato uno sforzo scientifico clandestino, guidato dalla Germania, per sviluppare e produrre armi atomiche durante la Seconda Guerra Mondiale. Il programma alla fine si è esteso a tre sforzi principali: l’Uranmaschine (reattore nucleare), la produzione di uranio, l’acqua pesante e la separazione degli isotopi dell’uranio.

Uranmaschine

Prototipi di armi naziste

Il Triebflügeljäger, che significa “cacciatore ad ala di spinta”, era il concept design di un intercettore verticale di decollo e atterraggio, progettato nel 1944 dal produttore di aeromobili Focke-Wulf Flugzeugbau AG (una delle società predecessori di Airbus). Il Triebflügeljäg non aveva ali, utilizzava invece un gruppo rotore/elica per il sollevamento e la spinta, simile a quello di un elicottero.

Triebflügeljäger

L’Horten Ho 229 era un prototipo avanzato di velivolo progettato da Reimar e Walter Horten come caccia/bombardiere a reazione. L’Horten Ho 229 è stato selezionato come parte del Jäger-Notprogramm per la produzione accelerata di “armi miracolose” economiche, da produrre in serie come Go 229, operativo negli ultimi mesi della guerra.

Horten Ho 229

Il DFS 346 (Samolyot 346) era un velivolo tedesco ad ala oscillante a razzo, successivamente completato e pilotato nell’Unione Sovietica dopo la seconda guerra mondiale. Il prototipo era ancora incompiuto alla fine della guerra ed è stato portato in Unione Sovietica dove è stato ricostruito, testato e fatto volare.

DFS-346

L’Horten H.XVIII era un concept di bombardiere intercontinentale, progettato dai fratelli Walter e Reimar Horten. L’aereo è stato proposto come parte di un’iniziativa del Ministero dell’Aviazione tedesco (Reichsluftfahrtministerium) chiamata Amerikabomber, per ottenere un bombardiere strategico a lungo raggio per la Luftwaffe che sarebbe stato in grado di colpire gli Stati Uniti dalla Germania.

Horten H.XVIII

Silbervogel, in tedesco uccello d’argento, era un progetto per un bombardiere suborbitale a razzo prodotto da Eugen Sänger e Irene Bredt alla fine degli anni ’30 per il Terzo Reich. È anche conosciuto come RaBo (Raketenbomber o bombardiere a razzo).

Silbervogel

L’Arado E.555 era un concept di bombardiere strategico, proposto dal produttore di aerei tedesco Arado Flugzeugwerke come contendente per l’iniziativa Amerikabomber del Ministero dell’Aviazione. L’E.555 avrebbe caratterizzato un design ad ala volante angolare, a sei jet con torrette difensive azionate a distanza.

Arado E.555

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