Nel 1950 fu eletto nuovo segretario Augusto De Marsanich propugnatore di una linea atlantista, cattolica e favorevole all’accordo con i monarchici, diede il via all’inserimento del partito nel panorama politico italiano.
Al 1950 risale la fondazione della CISNAL, sindacato vicino al MSI, il cui presidente Giovanni Roberti era deputato missino, con segretario l’ex deputato del PNF Giuseppe Landi.
Nelle elezioni amministrative del 1951 e poi del 1952 vi fu l’apparentamento col Partito Nazionale Monarchico e l’alleanza ottenne un buon successo, conquistando molte città del sud Italia, come Napoli, Caserta, Lecce, Bari, Foggia, Reggio Calabria, Catania, Trapani, Latina, Pescara, Campobasso e Salerno. Grazie ai suoi appelli alla creazione di una coalizione anticomunista e alla sua svolta moderata, il partito ottenne anche la considerazione di papa Pio XII che, per scongiurare una vittoria alle amministrative di Roma del Fronte Democratico Popolare, spinse per un’alleanza elettorale tra DC e MSI, la cosiddetta «Operazione Sturzo», destinata però a non essere perseguita a causa del rifiuto di Alcide De Gasperi. Al III congresso del partito, svoltosi a L’Aquila tra il 26 e il 28 luglio del 1952, venne proclamato irrinunciabile l’ingresso di Trieste in Italia e De Marsanich venne inoltre confermato segretario nazionale. Pochi giorni dopo uscirono gli esponenti della corrente di sinistra repubblichina Gruppi Autonomi Repubblicani con Giorgio Pini, uno dei fondatori del MSI, che fondarono il Raggruppamento Sociale Repubblicano. Il successo elettorale veniva confermato alle elezioni politiche del 1953 in cui il MSI, schierato contro la cosiddetta legge truffa, conquistò il 5,85%, passando da 4 a 29 seggi. L’espansione del MSI era avvenuta grazie all’appoggio del ceto medio, moderato e borghese del sud, ai danni della DC.